E’ iniziata in questi giorni,
nelle Province di Catania e Palermo, una forte e sostenuta protesta, da parte di centinaia di
FISIOTERAPISTI operanti , in regime libero professionale, presso due note
cooperative presenti sul territorio.
Il malcontento generato, che come
una macchia d’olio si sta estendendo a molte altre Province del territorio
regionale siciliano, riguarda la retribuzione proposta agli stessi colleghi per
l’attivazione dell’assistenza integrata domiciliare che, allo stato attuale,
sarebbe di circa 13,50 euro ad accesso.
La presa di coscienza dei
colleghi che si stanno mobilitando, in relazione alle tariffe proposte, ha
generato in ognuno, una forma di
repulsione ad accettare, incondizionatamente, tale proposta che, come da
convenzione tra le ASP in oggetto e le cooperative, dovrebbe aver come data d’inizio i primi
giorni del mese di novembre c.a.
E’ bastata qualche ora per fa sì che più di 150
professionisti sanitari della Riabilitazione, creassero un gruppo corposo, per
dire a voce univoca: BASTA CON LO SFRUTTAMENTO!
“Siamo stanchi di continuare a subire il continuo RIBASSO che
le Cooperative propongono alle ASP, le
quali indefessamente accettano, declinando , in questo modo, la misera retribuzione che le stesse ditte
propongono a noi Fisioterapisti:
·
13,50 euro lorde ad accesso;
·
Dobbiamo utilizzare il nostro mezzo senza
alcun rimborso kilometrico;
·
Dobbiamo pagarci la gestione separata INPS;
·
Dobbiamo pagare la tassa ordinistica;
·
Dobbiamo provvedere a pagarci la polizza
professionale Rischio contro terzi;
Invece di avere un utile, se
utile si può dire…, possiamo avere la possibilità di vivere dignitosamente
percependo il giusto compenso per la giusta valorizzazione della nostra
professione?”
Queste sono in sintesi, le parole
che i colleghi esprimono a gran voce che, da lunedì 01 novembre si tradurranno
nel blocco
delle prestazioni professionali e quindi del servizio nelle Province di
Palermo e di Catania.
“Non possiamo continuare ad
abbassare la testa ed accettare tutto incondizionatamente; non possiamo
accettare più certi ricatti dettati dal < RIBASSO > che viene di anno in
anno proposto a noi laureati in Fisioterapia; non possiamo accettare che le
tariffe delle ASL siano ancora ferme al 2015”.
Lo Spif Ar, sensibilizzato dai
colleghi qualche giorno addietro, ha abbracciato questo “movimento” iniziando a
mettere in campo le proprie strategie tant’è che a distanza di qualche giorno,
il segretario Nazionale della organizzazione sindacale di categoria, R.
Ferrara, ha ricevuto un invito formale da parte dell’amministratore delegato di
una cooperativa oggetto della mobilitazione, di incontro urgente per discutere
della situazione.
R. Ferrara, nella giornata del 29
ottobre, in video conferenza con il Presidente e l’amministratore unico della
cooperativa, rappresentando il disagio di ogni singolo collega e, con fermezza
l’impellente necessità di rivedere le tariffe e di prevedere il rimborso chilometrico, ha
informato, nella stessa giornata del 29 ottobre, attraverso una video conferenza
con più di 150 fisioterapisti, circa la discussione avvenuta con i dirigenti
della cooperativa.
Rimane (giustamente) invariata la
posizione dei nostri colleghi che, con l’auspicio di sensibilizzare tutte le
altre Provincie e soprattutto le altre Regioni d’Italia, con il fine ultimo di
stabilire un “EQUO COMPENSO” per la nostra professione, decidendo all’unanimità,
di sospendere la propria opera
professionale ed intraprendere con ogni forma possibile la protesta a tale
situazione che, negli ultimi 20 anni ci ha visto soccombere a determinati
dictat. SPIF rimane impegnato allo stato di agitazione , a cui seguiranno note
formali a tutte le Istituzioni pubbliche coinvolte nel processo.
Seguiranno ulteriori aggiornamenti.
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