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Visualizzazione dei post da ottobre, 2018

lo Spif Ar diffida il Rettore dell'Università di Firenze

  Era il 5 del mese di settembre ed inviavamo  una nota   al Magnifico Rettore dell’Università di Firenze per avere inserito all’interno di un Master in   Medicina manuale e osteopatica in ambito muscolo-scheletrico  aperto a Laureati in scienze motorie, Isef ecc….. Non avendo ricevuto alcuna risposta, in data odierna e con la convinzione che ci contraddistingue, abbiamo provveduto a DIFFIDARE ufficialmente il Magnifico Rettore dell’ Università degli studi di Firenze, il Professore Luigi Dei in qualità di  Coordinatore del Master ed il Professore Roberto Civinin. Sappiamo che ci sono “interessi forti” che gravitano attorno ad un “connubbio” creatosi tra l’Università ed una scuola privata di Osteopatia. Purtroppo, constatiamo che all’interno del team della scuola di Osteopatia è inserito, in una posizione dirigenziale, un nostro collega Fisioterapista/Osteopata e ciò, ci duole! Nonostante tutto, nel rispetto delle leggi, abbiamo l’obbligo, morale ed Istituzionale di denunciare detti ill

Il modo migliore per scoprire se ci si può fidare di qualcuno è di dargli fiducia.

  Con questa lettera desidero ringraziare di cuore tutte la persone dello Spif che mi sono state vicine e mi hanno aiutato a superare un momento della mia vita lavorativa   per me molto complicato. Come è stato scritto in una news che, nei giorni scorsi lo Spif ha pubblicato dal titolo  “Quando il Sindacato scende in campo” , la sottoscritta, in un giorno pre-festivo (14 Agosto), ha ricevuto dal proprio datore di lavoro una contestazione disciplinare ove mi si contestava l'indebito utilizzo dei permessi di cui alla legge 104/92, e veniva paventato, in maniera abbastanza esplicita, un possibile licenziamento oltrechè l'azienda si riservava di informare gli enti competenti delle mie condotte, avendo esse rilevanza anche penale. Al di là del fatto che sfido chiunque, pur sapendo che tutti gli eventi descritti nella contestazione non corrispondessero al vero, a mantenere la lucidità e la freddezza che necessariamente occorrono in queste situazioni per poterle affrontare, a trovare

SPIF-AR: Quando il Sindacato, scende in campo

  Un fine settimana all’insegna di tantissime novità, scelte oculate, perseveranza ma soprattutto tutela sindacale dei nostri colleghi.   Dall’Assemblea Nazionale Straordinaria, con la modifica dello Statuto e l’elezione delle nuove cariche dirigenziali, all’incontro al Ministero della Salute.   Ma la soddisfazione più grande, di cui siamo venuti a conoscenza soltanto sabato 13 ottobre nella tarda serata è stata l’archiviazione di un procedimento di contestazione disciplinare, aperto nei confronti di una nostra collega con l’intento precipuo di addivenire al licenziamento.   Sembrava essere in un set cinematografico in un film di 007 con pedinamenti, investigatori, macchine fotografiche e riprese video. Eh si, oggi i centri privati o le aziende private hanno la possibilità di rivolgersi ad agenzie investigative per “controllare” i propri dipendenti ed è quello che è successo ad una collega che, in un giorno estivo pre festivo, si è vista recapitare una raccomandata con le contestazioni

Lo Spif Ar, al Ministero della Salute

  All’indomani della celebrazione dell’Assemblea Nazionale con l’elezione della nuova Segreteria, una delegazione dello Spif-ar composta dal Vice Segr. Dott Ferrara e dai dottori Bisesi, Ricucci, Locicero,  e Bufalino, è stata ricevuta dallo staff del Ministro della Salute con a capo il Dott Amato.   L’incontro svoltosi nella massima cordialità e con la massima attenzione da parte dello staff ministeriale, ci ha dato modo di affrontare alcuni dei punti che stanno più a cuore alla nostra categoria.   Si è iniziato portando all’attenzione della Istituzione rappresentativa il Ministero, la questione che  riguarda l’utilizzo indiscriminato di professionisti Sanitari della Riabilitazione a regime di partita iva (false partite iva ), dimostrando, con documenti alla mano, denunce e varie note a firma Spif Ar,  come tutto questo crea di fatto, non soltanto un’elusione contributiva (a danno dello Stato) ma soprattutto ad uno sfruttamento, incondizionato, dei professionisti (retribuzione irrisor