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Lo Spif Ar, al Ministero della Salute

 


All’indomani della celebrazione dell’Assemblea Nazionale con l’elezione della nuova Segreteria, una delegazione dello Spif-ar composta dal Vice Segr. Dott Ferrara e dai dottori Bisesi, Ricucci, Locicero,  e Bufalino, è stata ricevuta dallo staff del Ministro della Salute con a capo il Dott Amato.

 
L’incontro svoltosi nella massima cordialità e con la massima attenzione da parte dello staff ministeriale, ci ha dato modo di affrontare alcuni dei punti che stanno più a cuore alla nostra categoria.
 
Si è iniziato portando all’attenzione della Istituzione rappresentativa il Ministero, la questione che  riguarda l’utilizzo indiscriminato di professionisti Sanitari della Riabilitazione a regime di partita iva (false partite iva ), dimostrando, con documenti alla mano, denunce e varie note a firma Spif Ar,  come tutto questo crea di fatto, non soltanto un’elusione contributiva (a danno dello Stato) ma soprattutto ad uno sfruttamento, incondizionato, dei professionisti (retribuzione irrisoria, assenza di diritti).
 
Lo staff del Ministero ha ascoltato con attenzione le nostre rimostranze e mostrato vivo interesse, alle proposte da noi presentate e consegnate.
 
Abbiamo proposto di intensificare i controlli, da parte degli ispettori preposti alle verifiche sull’accreditamento, sull’applicazione dei contratti di lavoro nei centri convenzionati e, nelle cooperative che effettuano ADI ed abbiamo avuto da parte dello Staff del Ministero la piena disponibilità, fin da subito nel procedere a controlli random in alcune Regioni dal Nord al Sud Italia. Lo stesso dott. Amato si è complimentato con i dirigenti Spif Ar nell’avere proceduto e nel continuare a procedere con le corrette procedure di denuncia di detti illeciti anche, nel sollecitare le varie Procure.
 
Abbiamo presentato delle proposte di legge ed alcuni emendamenti proposte nelle varie legislature, sull’accreditamento diretto del professionista sanitario dell’area riabilitativa dimostrando come in questo modo ci sarebbe un forte risparmio economico per lo Stato, maggiore qualità di prestazione per l’utenza ed adeguato trattamento economico per il professionista oltre l’abbattimento delle lunghe liste di attesa.
 
Abbiamo altresì allertato il Ministro sulla problematica dell’abusivismo nella nostra professione, grave problema che incide negativamente sui cittadini vittime di prestazioni non adeguate e sui professionisti che si vedono togliere possibili utenti; al riguardo lo staff Ministeriale ha evidenziato come la nascita dell’albo e degli ordini, potrà contribuire a porre un margine a questa problematica, garantendo di allertare le autorità preposte ai dovuti controlli.
 
Il capo di gabinetto del Ministro Grillo, il dott. Amato, a seguito del nostro incipit riguardante la sempre più crescente presenza di Università straniere in Italia che aggirano la regolare programmazione garantita dal numero chiuso delle Uni Italiane, ci ha comunicato che, in sinergia con l’ufficio legale del Ministero dell’Istruzione, stanno lavorando per superare questo problema comunicandoci che il Ministero si è già adoperato per l’abolizione del numero chiuso, in atto solo per medicina e chirurgia e che avrebbero, con i loro tecnici, studiato meglio la situazione da Spif Ar denunciata.
 
Altresì , abbiamo  fatto presente come in Italia  la L.251/00 non è applicata correttamente  e   nella sua piena  interezza. Ci è stato assicurato, anche attraverso apposito Atto d’Indirizzo da trasmettere agli Assessorati alla Salute delle Regioni, di dare seguito al DPR 1681 del 4 novembre 2016 , che ha accolto il Parere del Consiglio di Stato n. 52/2015 , il quale ha sancito che il Dirigente delle Professioni Sanitarie  deve obbligatoriamente ed in via esclusiva  appartenere alla relativa Area Professionale, affermando così il principio del divieto che un unico dirigente appartenente ad una delle 4 Aree , possa dirigere i Responsabili di Aree diverse, sfatando in questo modo le invenzioni applicative della 251 attuate in alcune Regioni, vedasi SITRA in Lombardia, SITRO in Umbria, Piemonte, Lazio Calabria ed altre, sfatando in questo modo la possibilità di istituzione dei Dipartimenti delle Professioni Sanitarie , tra l’altro ,  non previsti da alcuna norma vigente, al fine di evitare fughe in avanti da parte dell’Area Infermieristica.  
 
In ultimo, non per importanza, abbiamo richiesto l’Istituzione , anche alla luce della L. 3/18 , dell’esercizio della  libera –professione intramuraria  per il Personale di Comparto , al fine di interrompere la disparità di trattamento tra i professionisti sanitari , maltrattati da lungo tempo sin  dall’entrata in vigore della L.42/99. Una Realtà ormai anacronistica con l’istituzione di Ordini ed Albi.  
 
Abbiamo percepito, da parte dello staff Ministeriale, vivo interesse ed ascolto attivo alle problematiche che, i nostri delegati, hanno evidenziato nell’incontro del 15 ottobre. Il Ministero, si è impegnato, a fornire delle risposte concrete con la promessa di ulteriori incontri per addivenire alla risoluzione delle questioni esposte. Siamo fiduciosi che, nel prossimo futuro, si possano trovare delle collaborazioni e sinergie operative che possano servire al miglioramento dei servizi del S.S.N.

 
La Redazione

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