Passa ai contenuti principali

Una fase professionale importante: facciamo attenzione ai ritardi dell’iscrizione all’Ordine e partecipiamo allo sviluppo di questa fase

 


Le quotazioni di una professione sono legate sostanzialmente alle competenze acquisite e messe in campo nel modo migliore ma non è tutto riconosciuto volutamente o meno dalle istituzioni piccole e grandi quando lo spessore normativo di una professione sanitaria è ancora carente di una o più leggi sostanziali che permettano di ergersi a “titolato a tutti gli effetti”.

Spieghiamoci meglio e vediamo di chiarire il contesto politico/normativo che si accinge a conglobare le professioni sanitarie finora senza un Ordine Professionale e quanto ciò è determinante per i singoli professionisti e per le Istituzioni che sono “obbligate” a fare riferimento agli Ordini e ai Collegi qualora ci siano situazioni da districare (mi scuso per il termine) al fine di dare le corrette responsabilità del caso.
In tanti anni abbiamo avuto modo di difendere o far difendere dagli avvocati molte colleghe e colleghi che per vari motivi venivano richiamati o contestati dalle ASL o dalle Aziende Ospedaliere e Strutture pubbliche e private/accreditate, quando addirittura si parlava anche di possibile “provvedimento di licenziamento”. La chiarezza delle leggi oggi esistenti e la determinatezza delle difese poste in campo hanno permesso di avere ragioni importanti soprattutto per la difesa di un lavoro tanto agognato.
Spesso però la discussione si è posata volutamente in certi contesti sulla parte della legittimità delle scelte cliniche e gestionali adottate dai nostri professionisti, non facendo mancare anche e soprattutto una sottovalutazione dell’opera di cure e delle metodiche adottate al fine di trovare misere giustificazioni per licenziare una collega o un collega, o peggio ancora.
Non intendo con ciò dare preoccupazioni alle nostre categorie ma è meglio essere chiari e guardare in avanti questa nuova fase dell’istituzione degli Ordini Professionali e dare maggiore vigore ai diritti acquisiti per legge e non esitare a migliorare la condizione operativa svolta ogni giorno verso i cittadini prima di tutto.
In sintesi ogni fase promuove e migliora con i tempi del caso la “condizione operativa” dei nostri laureati dalla Facoltà di Medicina, ma ciò non toglie che sia profondamente necessario iscriversi oggi all’Ordine come previsto dalla legge, nel più breve tempo possibile e secondo le indicazioni specifiche.
Vogliamo sentirci Professionisti con un proprio Ordine Professionale poiché in tanti anni siamo stati connotati come professioni meno nobili per l’assenza di tale significativo “diritto” di un proprio Ordine, e quanto spesso ci hanno ricordato il “minore valore” e quindi meno tutela e meno diritti. Adesso però la legge ha aperto questa opportunità ed è quindi importante rispettare il senso istituzionale dell’appartenenza ad un Ordine, ma la fase richiede di farlo nei tempi previsti entro l’anno 2018 e non altro.
La nostra Organizzazione Sindacale Professionale vuole sostenere ciò in difesa delle categorie rappresentate e dove ognuna di queste rappresentatività denominate dalla legge “Ordini” delle professioni sanitarie con tanto di obbligo per legge di iscriversi nel proprio collegio (per questo anno in quello dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica della propria provincia), ci permetterà tutte le rappresentanze insieme di porre nuove prospettive e migliori condizioni lavorative.
Antonio G.Cartisano

Commenti

Post popolari in questo blog

Fatti e non parole

  Il 01 marzo c.a. è stato depositato alla camera, la proposta di legge "Modifiche al decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e altre disposizioni in materia di riconoscimento della figura professionale del fisioterapista di famiglia nonché di assistenza fisioterapica domiciliare" (932). Un passo importante al riconoscimento della Professione , in termini di autonomia , riconoscimento professionale e, un buon viatico, per l'accreditamento diretto sotto tutti i profili, compreso quello degli STUDI PROFESSIONALI. Si allega quanto pubblicato sul sito Camera .

Sanità privata. Fp Cgil: “Confermata condanna a Nostra famiglia, ora applicare contratto”

    La sentenza , potrebbe dare il via,  a possibili adeguamenti applicativi del CCNL Rsa/CdR , nelle Strutture , dove L'Ente  ha provveduto alla modifica , in via unilaterale .  Spif Ar,  pensa che , dette modalità siano presenti in molte strutture nel panorama italiano e, per la difesa del diritto, la nostra O.S. metterà in campo tutte le competenze e risorse disponibili , a seguito di " Segnalazioni ", con azioni,  laddove, i colleghi, dipendenti,  intravedono l'eventuale difformità contrattuale. La Segreteria Nazionale. Leggi l'articolo su Q.S.

RINNOVO CONTRATTO ARIS

 RINNOVO CONTRATTO  Sono passati ormai 2 anni da quando ARIS e AIOP si erano impegnate ad aprire un tavolo negoziale per il rinnovo dei contratti dei lavoratori privati delle RSA e dei centri di riabilitazione ex art. 26. Ad oggi purtroppo non si registra alcuna volontà da parte di queste due associazioni   datoriali, di giungere alla sottoscrizione del rinnovo di un contratto scaduto ormai da 10 anni. E’ UNA VERGOGNA,le retribuzioni dei professionisti della sanità privata sono ferme , ma il costo della vita è aumentato a causa della guerra in Ucraina e della pandemia ma ancor prima di questi due eventi le retribuzioni erano già assolutamente inadeguate. Questo silenzio delle due associazioni è ormai INACCETTABILE. Le promesse fatte dal Governo durante la fase di emergenza Covid sono andate tutte deluse. Per non parlare del fatto che nel frattempo i contratti della sanità pubblica sono stati rinnovati e questo aumenta sempre più quel divario economico con i professionisti del