Gentile direttore,
dopo avere appreso, tramite Quotidiano Sanità, nell’articolo del15 novembre sugli emendamenti presentati dai Cinque Stelle ed in particolar guisa ciò che prevede l’Articolo 41 bis. Ci riferiamo, nello specifico, a quell’articolo che, “vorrebbe” intervenire sulla legge Lorenzin in tema di professioni Sanitarie proponendo, una sanatoria che “vedrebbe” non soltanto chi, non avendo i titoli e la relativa “equivalenza” alle professioni Sanitarie legittimate, di potere essere esentati dall’iscrizione all’albo ma, come aggravante, a costo 0.
Non ci sono in questo Paese, figli di un Dio Minore e, questo Sindacato di categoria, oltre ad appellarsi al “buon senso” di tutti i politici, parlamentari e non, si attiverà per il rispetto di quei presupposti di legalità e rispetto delle regole. Il comma 2 dell’art. 4 della L. 42/99 prevedeva che, i possessori di un titolo “abilitante”, avrebbero dovuto accedere al percorso di “equivalenza” per potere esercitare.
Se molti possessori di titoli validi, non hanno ritenuto utile accedere al percorso de quo, ritenendolo “superfluo”, non possono essere, oggi, sanati da un emendamento che risulterebbe essere totalmente estraneo ad una legge di bilancio e lontano da quei canoni di costituzionalità.
Se poi, se l’intenzione è di sanare anche altre professioni che non rientrano nel novero delle professioni sanitarie e, per quello che ci riguarda, delle professioni sanitarie dell’area riabilitativa, siamo pronti alla mobilitazione e, questa volta sarà massiva.
Dott. Roberto V. Ferrara
Vice Segretario Nazionale SPIF AR
Commenti
Posta un commento